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All Posts in Category: Consigli

vaccino in gravidanza

Vaccino COVID-19 e gravidanza

La dott.ssa Domizia Bianco consiglia a tutte le donne in gravidanza di vaccinarsi contro il COVID-19, in accordo alle linee guida della SIGO (Società Italiana di Ginecologia ed Ostetricia) che chiede che:
  •  le donne in gravidanza siano considerate popolazione fragile alle quali va fatta offerta attiva di vaccinazione, a prescindere dall’età e dalla condizione lavorativa;
  •  ogni donna in gravidanza deve poter avere la possibilità di vaccinarsi.
Sulla base degli studi degli effetti sul decorso della patologia COVID, sul decorso della gravidanza e sul neonato e sui dati attuali sulla sicurezza della vaccinazione nelle donne incinte, la SIGO ritiene infatti che:
  • la gravidanza è un fattore di rischio per malattia grave da COVID-19;
  • le donne in gravidanza devono essere considerate una popolazione fragile nei confronti dell’infezione da Covid;
  • la prevenzione dell’infezione da COVID-19 nelle donne in gravidanza deve essere quindi considerata una priorità;
  • la vaccinazione è uno strumento centrale per proteggere le donne e di conseguenza i neonati;
  • il vaccino debba essere offerto a tutte le donne durante la gravidanza.
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coronavirus e gravidanza

Coronavirus e gravidanza

Molte mamme in attesa vivono questo periodo  con dubbi e  timori per le possibili conseguenze del virus sulla gravidanza e sulla salute del nascituro .

Sebbene attualmente ci sono pochi studi ( circa 30 articoli pubblicati sull’argomento), sono emersi  dati molto utili a noi medici ma l’informazione deve essere, a mio parere, condivisa con le pazienti.

Intanto iniziamo dalle raccomandazione e informazioni:

  • “SARS-CoV-2” è un nuovo ceppo di Coronavirus , segnalato la prima volta a dicembre a Wuhan (Cina)
  • “ COVID-19” è la malattia respiratoria provocata da questo nuovo virus “CO “ sta per corona “VI” sta per virus “D” sta per malattia ( disease ) e “19 “ l’anno in cui si è manifestata .
  • Come sappiamo questo virus si trasmette principalmente con il contatto con una persona infetta , asintomatica o malata , o tramite il contatto con oggetti su cui si sono depositate le goccioline di saliva provenienti da tosse o starnuto di paziente positivo .
  • Il contagio avviene attraverso bocca , naso e occhi.

Per cui:

  • Le raccomandazioni di lavarsi regolarmente le mani dopo aver toccato un oggetto fuori casa ed evitare di toccarsi il viso con le mani sono indispensabili per evitare di prendere l’infezione .
  • Durante la gravidanza ogni donna deve sottoporsi a un certo numero di visite  che sono importanti per la salute della mamma e del nascituro.
  • Quando si reca in ospedale o presso un centro privato, si lavi regolarmente le mani non si tocchi il viso , e mantenga una distanza di 2 metri con le altre persone in attesa, non vada accompagnata (accompagnatore resti  in macchina ) per ridurre al minimo i contatti .
  • E’ consigliabile avere la mascherina, e misurarsi la febbre prima di recarsi alla visita, nel caso in cui o fosse superiore a 37, avvisi il medico per spostare l’appuntamento e aggiornarlo poi sull’andamento della febbre .

È pericoloso contrarre il COVID-19 in gravidanza ?

Attualmente ci sono pochi studi , ma tutti sono arrivati alle stesse conclusioni

  •  le donne in gravidanza NON si ammalano più gravemente rispetto alle donne della stessa età non in gravidanza , questo dato è molto importante perché l’andamento di altre malattie virali ( SARS , MERS ) è risultato più aggressivo nelle gestanti;.
  • a tutt’oggi nessuna donna in gravidanza COVID-19 positiva è deceduta;
  • dal recentissimo studio di E.Mullins  su 32 donne COVID-19 positive, 7 erano asintomatiche,  2 ricoverate in terapia intensiva, di cui una grave con ossigenazione extracorporea ECMO , le restanti con sintomi lievi simil-influenzali
  •  la  paziente eventualmente positiva deve essere gestita da un team multidisciplinare, in strutture dedicate (attenzione ci sono strutture ospedaliere COVID-19, ma la gestante dovrà afferire ad una struttura ospedaliera ostetrica COVID-19. A Roma si fa riferimento al Policlinico  Gemelli ) .

 

Molto importante NON c’è evidenza di trasmissione verticale del virus, cioè dalla mamma al bambino, questo è stato studiato nel liquido amniotico e nel sangue del cordone ombelicale .

NON ci sono dati per ritenere che ci sia una maggiore incidenza di malformazioni fetali in pz COVID-19 positive anche se contratto nel primo trimestre .

NON ci sono dati sufficienti  per ritenere un aumento del rischi d’aborto nel primo trimestre

NON ci sono indicazioni ad un parto cesareo e l’indicazione al parto deve essere gestita sulle condizioni ostetriche della paziente , tuttavia  dallo studio di Miller emerge un aumento di parti cesarei sopratutto pre-termine con tutte le conseguenze legate alla prematurità. In questi casi è stato necessario fare nascere il bambino per evitare una sofferenza fetale grave, o per una grave condizione materna .

Più si è vicini alla data presunta del parto, minori sono i rischi per il bambino.

Alcuni studi su virus simili al corona hanno suggerito che il bambino potrebbe non crescere adeguatamente in gravidanza dopo un’infezione della mamma con COVID-19. La maggior parte degli esperti raccomanda di effettuare un’ecografia 2-4 settimane dopo la guarigione dall’infezione per assicurarsi che il bambino stia crescendo bene. Queste ecografie di controllo della crescita fetale potrebbero andare ripetute ad intervalli di 2-4 settimane per tutta la gravidanza.

Non è chiaro se le madri con COVID-19 debbano essere separate dai loro neonati o meno. Ogni regione agirà in modo diverso in base alla disponibilità locale e ai protocolli locali sul COVID-19 n gravidanza e puerperio. Di solito si consiglia di rimanere con il bambino se ci si sente bene. In alcune circostanze potrebbe essere meglio che la mamma e il suo bambino vengano separati. .

NON sono stati trovate tracce di virus nel latte materno. 

Il latte materno di alcune donne affette dal coronavirus è stato analizzato e nel latte non è stata trovata alcuna traccia del virus. Quindi, l’allattamento del bambino sembra essere sicuro anche in donne affette da COVID- 19 .

Dichiarazione di non responsabilità: 

Il contenuto di questo articolo e del nostro sito Web è fornito solo a titolo di informazione generale. Non è destinato alla sostituzione di una consulenza medica su cui fare affidamento. È necessario avere una consulenza medica individuale professionale o specializzata relativa alla propria posizione individuale prima di intraprendere o astenersi da qualsiasi azione sulla base del contenuto di questo aggiornamento.

fonte: ISUOG (La International Society of Ultrasound in Obstetrics & Gynecology).

Dott.ssa Domizia Bianco

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DNA

Tutto quello che non avete letto sul Test non invasivo sul DNA fetale

Molte mamme sanno da amiche o giornali che esiste un test non invasivo per la determinazione delle malattie cromosomiche fetali .

Per gli approfondimenti su l’argomento rimando al LINK veraprenataltest.it , dove si potranno leggere tutte le informazioni dettagliate su questa indagine: ne consiglio una lettura attenta .

Quello che vorrei spiegare invece è quello che le mamme NON sanno , perché per la mia esperienza c’è una gran confusione e i futuri genitori si concentrano su quale livello fare in base ai costi o alla possibilità di ricercare più patologie possibili , ma non ci si sofferma sui punti più importanti .

Innanzitutto si sa che si tratta di un test di screening , questo significa che seppure molto molto attendibile, sopratutto per la trisomia 21 (sindrome di Down-specificità  99,9%), non è un test diagnostico , e in caso di positività , sopratutto in assenza di evidenze ecografiche è molto consigliato confermare la diagnosi con un esame invasivo ( villocentesi o amniocentesi )

Altra cosa che le pazienti non sanno, perse nei nomi commerciali dei test è quale scegliere … dei vari test che ci sono in commercio non tutti sono uguali. Si utilizzano piattaforme e sequenziatori  differenti, ma la cosa più importante è che non tutti questi test sono validati dalla comunità europea. Non per questo non sono altrettanto affidabili, spesso sono in attesa di riconoscimento, ma da un punto di vista di controlli, sicurezza sui dati e affidabilità è importante che i futuri genitori siano informati dal ginecologo o dal centro stesso di genetica su l’affidabilità del test che va ad eseguire e secondo me la certificazione CE è un assicurazione di qualità.

Adesso arriviamo alla cosa per me più importante, il primo step in assoluto è l’ecografia a 11 settimane con misurazione della translucenza nucale .

Io questo lo inculco a tutte le mie pazienti dalla prima visita , NON fate il test sul DNA prima di aver fatto l’ecografia .

Spesso mi rispondono: “Ma se ho deciso di fare comunque il test perchè devo sprecare tempo a fare un altro test meno attendibile? Il prelievo lo posso fare a 10 settimane a 11 so già tutto !!!

NO non è cosi !!

Bisogna fare prima l’ecografia con NT ( translucenza nucale ) , insisto su questo e non un eco Office al volo durante la visita per sentire il battito cardiaco dove può facilmente sfuggire un problema borderline .

Insisto, ma con un po’ di crudezza forse manderò un messaggio chiarificatore facendo una serie di esempi:

  1. la futura mamma fa la prima visita dal ginecologo , vede a 6/7 settimane il battito , a 10 settimane si reca presso un centro per il prelievo del NIPT ( test prenatale non invasivo ) , a 12 settimane va dal ginecologo e non c’è il battito …. l’aborto del primo trimestre purtroppo ha una frequenza del 15%, che diminuisce al 5% dopo la 6 settimana fino alla 12 esima .
  2. Faccio prima il NIPT e poi dalla ecografia della 12 settimana ho un ispessimento della NT importante … devo fare la villocentesi .
  3. Peggio ancora, da l’ecografia scopro una malformazione fetale , ben più grave della Sindrome di Down .

Peraltro anche se oggi molte mamme si sentono rassicurate dal NIPT , bisogna ricordarsi che si tratta sempre di un approfondimento di secondo livello .

Se una donna giovane con ecografia della translucenza nucale  e un bi-test adeguati decide di non fare altro rientra perfettamente nelle Line guida .

Quindi il mio messaggio più importante : non fare il NIPT prima della ecografia con NT ( 11-13 settimane ), e verificate se il test che vi è stato proposto è affidabile .

In pochi centri viene proposto uno screening prenatale alla 11ma settimana.

Da noi a Fisioeuropa si fa! La paziente può prenotare un bitest e durante l’esame si valuta insieme se fare o no il test sul DNA e che  livello di approfondimento andare a ricercare sulla base della storia familiare dei futuri genitori .

Dopo una settimana al massimo saranno disponibili i risultati e nel caso in cui ci fosse un problema, sarò io stessa ad occuparmi degli accertamenti genetici mediante esame invasivo (a seconda del periodo gestazionale se amniocentesi o villocentesi). Il test invasivo è gratuito in caso di positività del test su DNA.

Dott.ssa Domizia Bianco

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